con Livia Antonelli, Valerio Puppo, un MacBook Pro
testo e regia Niccolò Matcovich
grafica Eleonora Danese
foto di scena Simone Galli
durata 15min
Due clown escogitano uno stravagante piano per raggirare la bigliettaia di un teatro, impersonata da un MacBook, simbolo della disumanizzazione della burocrazia dell’impresa culturale. Nel tentativo di entrare a teatro senza pagare il biglietto, chi per vedere uno spettacolo, chi per mangiarsi una poltrona, Karl e Stadt mettono in scena un vocabolario e un linguaggio corporeo tutto loro, in cui sia la parola che i movimenti seguono logiche antinaturalistiche e reiterate. Riprendendo la stagione del Kabarett tedesco dove nel primissimo ‘900 Karl Valentin e Liesl Karlstadt anticipavano le linee guida del teatro dell’assurdo, L’imbroglietto crea un gioco dialettico dai toni surreali in cui si riflette “alla leggera” sulla situazione critica che vive il teatro oggi in Italia.